Shakti e Bhakti

Shakti e Bhakti. 

 Shakti si riferisce all'energia femminile primaria, la forza e il coraggio, il potere; da un punto di vista pratico rappresenta l'azione che deriva dall'espressione del potere e del talento personali.

 Bhakti si riferisce alla devozione, umiltà e riverenza. Bhakti é la resa del potere personale (finito) al(l'infinito) "potere" spirituale.  Bhakti ci invita ad essere autentici nella nostra essenza spirituale e lasciare che le cose vengano a noi. 

L'occidente potremmo dire che sia più legato all'aspetto dell'azione sino al parossismo della stessa, cosa che in molte occasioni può generare frustrazione; l'oriente, seppur in qualche maniera si stia occidentalizzando, mantiene forte l'aspetto devozionale (sia come vuole Dio). 

L'ideale é applicare un po' di Shakti e un po' di Bhakti. Fare il meglio di ciò che possiamo e, a quel punto, affidarci sapendo che tutto quello che avverrà (o non avverrà) é il meglio per noi, potenziando quindi la nostra capacità di azione esterna e l'attitudine di realizzare lo spirituale che sta alla base del mondo materiale. 

Nel Kundalini Yoga lavoriamo per portare al massimo le nostre capacità (Shakti),  integrando continuamente l'aspetto devozionale (attraverso le recitazione dei Mantra, le meditazioni...). 

Non é Kundalini Yoga senza Mantra, i Mantra sono suoni sacri che rimandano all'aspetto spirituale della realtà. 

Stessa cosa avviene nel Gatka, sviluppiamo al meglio le tecniche, ci alleniamo, in aggiunta prima di prendere in mano un'arma o iniziare un combattimento c'è sempre il momento devozionale del saluto. 

Il Gatka è nato per la difesa dei più deboli, quando ogni altra possibilità pacifica ha fallito, e non per aggressione o fare mostra della propria perizia. 

Il Gatka fu definito da Yogi Bhajan l'Adi Shakti Yoga, la capacità di gestire il potere primario dell'individuo. Bhakti e Shakti vengono uniti dal Gatka, generando la qualità divina "Adi Shakti", propria del guerriero spirituale.